Elementi metodologici
Elementi metodologici
Il Pattern Language
In questo wiki ci poniamo come obiettivo quello della costruzione collettiva e condivisa di un insieme di “soluzioni” per la trasformazione del paesaggio di una specifica comunità. Utilizzeremo a questo scopo il concetto di pattern così come definito dall'architetto-urbanista Christopher Alexander “ciascun pattern descrive un problema ricorrente nel nostro ambiente e quindi ne descrive il nucleo della soluzione in un modo tale che si possa usare quella soluzione un milione divolte senza doverlo mai necessariamente fare nello stesso modo”. I pattern possono essere collegati fra loro in modo da formare un linguaggio e quindi un codice. Nel suo volume “The Pattern Language” Alexander fornisce un sistema di centinaia di pattern volti alla soluzione della complessità dei problemi che riguardano lo spazio urbano in generale dalla distribuzione delle città in una regione sino alla definizione dei materiali da costruzione per il singolo edificio.
Un'utilizzazione originale
L'approccio di Alexander non ha trovato quella diffusione e quel successo che l'autore e i suoi seguaci ipotizzavano. Il concetto di pattern e di pattern language è stato però utilizzato in altre discipline a partire dalla progettazione di software cosiddetto aperto. La comunità degli informatici pur riconoscendo ad Alexander la paternità della definzione di pattern language ha semplicemente utilizzato la definzione generale di pattern sopra riportata ed ha elaborato un percorso originale che ha ottenuto un enorme successo. Anche in questo wiki dell'originario lavoro di Alexander utilizziamo la definizione di pattern per poi elaborare il nostro percorso.
I nostri criteri
Il nostro percorso di lavoro si basa sui seguenti criteri:
1- Sistema dinamico
Dobbiamo superare il piano urbanistico e quello paesaggistico che ci costringono a stabilire le regole del controllo della trasformazione una volta per tutte senza considerare mai la variabile tempo e talvolta anche quella della diversità e specificità dei luoghi.
2- Sistema incrementale
Sistema metodologico della pianificazione che si basa sulla considerazione che non si debba attendere di aggiornare le regole in momenti critici quando maturano le condizione per una variazione sufficientemente complessa da giustificare una riformulazione generale per esempio una variante al piano ma deve essere possibile introdurre cambiamenti ogni volta che anche piccoli mutamenti siano in grado di migliorare la pratica precedente.
3- Sistema partecipato
E’ la necessità di “identità” a determinare una scelta. nel medioevo la partecipazione collettiva alla determinazione della “forma urbana” e come fosse questa partecipazione a determinare i notevoli risultati raggiunti era prassi comune. La complessità della forma urbana e del paesaggio rurale sono il frutto di processi complessi che non possono essere controllati da singoli individui o da piccoli gruppi.
4- Sistema connettivo
Le regole che via via vanno modificandosi non possono essere considerate separatamente. L'obiettivo del progetto infatti non è quello di costruire un manuale dal quale ricavare conoscenze separate ma piuttosto un sistema relazionato di indicazioni operative che debbono essere considerate contestualmente.
5- Sistema orientato alla decisione
Nella definizione di quelle che provvisoriamente abbiamo indicato come “regole” occorre sempre fare riferimento al sistema decisionale a cui sono riferite. In altre parole sono disegnate per un contesto specifico. Per rimanere sull'esempio di Scansano sul quale originariamente questo contributo è stato scritto la definizione dovrà riferirsi al sistema decisionale che lo caratterizza sindaco ufficio urbanistica sovrintendente ai beni ambientali per le province di Siena e Grosseto e così via.
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