Cave dismesse
Le cave dismesse procurano un buco nel paesaggio con le relative problematiche di rimboschimento e bonifica di tali aree.
La dismissione di una cava e il suo abbandono genera solitamente una ferita nel paesaggio in quanto l'area scavata risulta essere una perdita di omogeneità e visione d'insieme dello stesso paesaggio. Tuttavia anche una cava rappresenta un elemento di stratificazione storica e di utilizzazione del territorio. Quindi anche una cava può essere vista come una tipologia di paesaggio che l'antropizzazione può realizzare (vedi l'attività estrattiva). Da questi brevi spiegazione si può capire come una cava dismessa è da considerarsi sia un elemento da difendere e preservare in quanto traccia di un passato e di un paesaggio sviluppatosi in una determinata direzione sia un elemento da bonificare per quanto riguarda le attività talvolta anche inquinanti e la difesa del paesaggio originale. Da qui si determinano delle soluzioni che possano permettere a determinate aree di estrazione quelle più propense o meno compromesse ed antropizzate di rigenerare la struttura paesaggistica antecedente alla cava e allo stesso tempo preservare e mantenere le tracce storiche sviluppatesi (vedi il piano provinciale delle attività estrattive) . Per mantenere le tracce storiche del passato di Scansano potrebbe valere la pena ipotizzare la creazione di un piccolo parco minerario che coinvolga le ex cave più rappresentative e i luoghi dove si svolgeva la vita mineraria villaggio minerario di Baccinello . Per capire l'importanza di questa attività per la popolazione scansanese basti pensare agli addetti che negli anni '60 cioè quasi alla fine delle attività minerarie abitavano il villaggio di Baccinello circa 600 addetti. Questo dato rapportato alla popolazione della frazione odierna circa 100 abitanti fa comprendere molto bene l'importanza delle attività estrattive. Mantenere alcuni esempi rappresentativi delle attività minerarie è offrire oltre che una memoria storica delle stesse attività alle generazioni presenti e future anche una attrattività dei luoghi per quelle persone appassionate di mineralogia o studiosi della materia. Le cave più rappresentative dovranno essere individuate tramite un censimento di tutte le cave situate nel territorio. Alcuni esempi positivi di buoni recuperi delle cave sono presenti all'isola d'Elba dove l'attività estrattiva era molto maggiore che a Scansano ma è stata conservata la memoria storica di tale attività.
Valorizzazione e riqualificazione di tali aree. Mitigazione di effetti negativi senza però perdere le tracce storiche determinate da tali strutture. Creazione di un piccolo parco minerario.
Mantenimento di alcune cave maggiormente rappresentative caratteristiche o conservate meglio al fine di offrire oltre che memoria storica anche un'attrattiva per il turista.
Censire le cave dismesse per individuare le cave più rappresentative.
L'attività estrattiva
- Sorelli Marco, Una miniera maremmana dell'età preindustriale. Le zolfiere granducali di Pereta dagli inizi all'abbandono dell'attività estrattiva secoli xviii – xix, dal Bollettino della società storica maremmana - fascicolo speciale nu800u82e49u800 1985
Per capire come si svolgeva l'attività estrattiva nella zona si segnala un saggio di Marco Sorelli sul funzionamento di una cava di zolfo dell'ottocento a Pereta (vedi File:Sorelli - le zolfiere di pereta.pdf).
Il piano provinciale delle attività estrattive
- provincia di Grosseto, Piano delle attività estrattive di recupero delle aree escavate e riutilizzo deiu800 residui recuperabili della provincia, febbraio 2009
L'ente competente in materia di attività estrattive risulta essere la provincia. Per questo motivo anche la provincia di Grosseto si è dovuta dotare del suo piano p.a.e.r.p. . In esso sono normate tutte le attività estrattive (vedi File:Nta.pdf) localizzate le cave attive e indicate anche le attività da svolgersi nel momento della dismissione dell'attività estrattiva (vedi File:Paerp.pdf).
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