Parco dei Forti: scavi archeologici

Da chiusiaperta.
Versione del 18 mag 2017 alle 11:40 di Pscattoni (Discussione | contributi) (modifiche apportate a seguito di colloquio con Roberto Sanchini)

DESCRIZIONE DEL PROBLEMA

Gli scavi archeologici nell'area sono ormai abbandonati da molti anni e i ritrovamenti versano in stato precario. L'area una presenza reale e potenziale che si cerca cerca di tutelare e tutelarne la memoria. Il primo fondamentale studio che lo presenta in maniera è “Clusium” di Ranuccio Bianche Bandinelli che documenta i primi ritrovamenti e cioè una tomba alto medievale probabilmente longobarda. In quel periodo l'area, compresa quella attualmente occupata dall'ex ospedale era utilizzata a fini cimiteriali. È però provata una continuità d'uso dall'epoca etrusca a quella romana a quella longobarda. Infatti nella parte verso il teatro ci sono stati ritrovamenti di opus reticolatum, probabile testimonianza di impianto termale di epoca imperiale. I ritrovamenti della fine degli anni '80 hanno riguardato una e margini di insediamenti etruschi. Il blocco successivo ha determinato un deterioramento del verde di contesto progettato e realizzato alla fine degli anni '30 del secolo scorso.

OPZIONI

1. Mantenimento della situazione attuale

2. Soltanto sistemazione del verde ricomponendo l'esistente

3. Sistemazione del verde ripristinando lo stato del giardino come concepito nel 1938.

4. Come (3) aggiungendo interventi capaci di restituire la fruizione del comparto circostante che include la cisterna e l'intera parte a sud.

PORTATORI DI INTERESSE

Soprintendenza e Museo, Gruppo archeologico, Associazioni culturali, Appassionati e professionisti interessati.

AREE DI DECISIONE RELAZIONATE


Utilizzo del patrimonio archeologico (area di decisione ancora da creare)


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