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Valorizzazione e fruibilità della villa romana presente sul territorio comunale. Infatti tale reperto archeologico è di proprietà privata ma non è possibile la visita a causa di mancanza di accesso. fonte foto www.parcodeglietruschi.it
Individuata e parzialmente scavata dalla University of Santa Barbara California alla fine degli anni '80 la villa romana di Aia Nova è poi stata oggetto di interventi di restauro da parte della soprintendenza archeologica della toscana. La struttura occupa una vasta terrazza sostenuta a sud-est da un criptoportico portico coperto e sotterraneo che minaccia di cedere facendo collassare buona parte degli ambienti residenziali che conservano una bella varietà di pavimenti in laterizi e a mosaico. La villa è organizzata in due settori produttivo e residenziale intorno a un atrio con impluvio e colonne di travertino. Il settore residenziale è a sua volta suddiviso in una parte di rappresentanza e una esclusivamente privata dove trovano posto anche gli ambienti termali (http wwwu800u82elamaremmafabeneu82eitu800 italiano bancadatiapt public itu800 viewarteu82easpu800 keyarte 84u800&language itu800&menu patrimonio_artistico vedi File:Scansano-guida al territorio - villa romana.pdf) costruita intorno al metà del i secolo a.c. come residenza lussuosa probabilmente al centro di un'efficiente azienda agraria ha continuato a essere frequentata anche nella tarda età imperiale quando la maggior parte delle ville del genere nella valle dell’Albegna era ormai abbandonata e cadente. La presenza di un bel campionario di laterizi con marchio di fabbrica tra cui spiccano le tegole bollate dalla famiglia degli anili ha indotto a ritenere che la villa fosse di loro proprietà. Attualmente il pregevole monumento è inaccessibile per ragioni di sicurezza legate alla precaria stabilità del criptoportico e perchè si trova all'interno di una proprietà privata. (vedi Regime di tutela del piano strutturale) . E' auspicabile un rapido e consistente intervento di restauro e di valorizzazione che consentano l'accesso in sicurezza e il pubblico godimento magari entro una serie di percorsi tematici attraverso la valle dell’Albegna.
Restauro e valorizzazione del monumento. convenzione con la proprietà privata per rendere fruibile al pubblico. Inserimento del progetto di visitabilità all'interno di alcuni percorsi ippovie, percorsi ciclabili, trecking, ecc... .
Creazione di nuovi accessi.
Inserimento del bene all'interno di un gis/sit gestionale.
Descrizione della villa
- Firmani Marco e Rendini Paola, Museo archeologico Scansano, Nuova immagine, 2002
- Lilio Niccolai a cura di, Scansano - storia di un paese narrata per immagini, comune di Scansano
La villa secondo il prof. Del Chiaro apparteneva alla famiglia anilia discendente di Publius Anilius veterano di guerra a cui era stato donato il terreno dove fu costruita la villa e potrebbe risalire al periodo compreso fra il 50 a.c. ed il 50 d.c. La villa fu in seguito abbandonata con brevi e precarie riutilizzazioni durante il periodo tardoimperiale. La villa messa in luce per circa un quarto della sua estensione (vedi File:Museo archeologico - villa romana.pdf). Nel testo Scansano - storia di un paese narrata per immagini sono riportate alcune fotografie d'epoca dello scavo della villa romana (vedi File:Villa romana.pdf).
Regime di tutela del piano strutturale
- comune di Scansano, Piano strutturale
Questo bene archeologico è inserito nella tavola regime di tutela beni paesaggistici e vincoli idrogeologici (vedi File:Ps adottato - tavola 4b.pdf).
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