Differenze tra le versioni di "Crinale dell'Amiata"

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Il crinale del Monte Amiata possiede delle potenzialità di organizzare percorsi; non è adeguatamente valorizzato sia dal punto di vista della percezione visiva che determina anche in relazione al suo posizionamento geografico sia dalle attività che tale paesaggio potrebbe determinare.


Il territorio comunale è attraversato in ragione delle curve altimetriche (vedi File:Ps adottato - tavola 1.pdf) che si dipartono dalla prima collina dal crinale relativo allo spartiacque che separa i versanti del fiume Albegna e del fiume Ombrone segnalando l’ascesa al massiccio vulcanico del Monte Amiata (vedi [1]). Questo caratterizza il territorio in maniera differente costituendo due ambiti territoriali distinti. Basti pensare ai due toponimi locali Montepò a nord della linea dello spartiacque e Pomonte a sud di questa (vedi descrizione del crinale). Il crinale ricopre un'importante funzione sia dal punto di vista paesaggistico ed ambientale (vedi il crinale nel piano strutturale) che dal punto di vista economico (vedi le attività economiche del crinale) in particolar modo relativo alle attività estrattive soprattutto ottocentesche (vedi l'agricoltura e l'estrazione mineraria nell'800). Le attività economiche ovviamente hanno prodotto un forte insediamento umano sull'intero crinale (vedi analisi demografiche del Monte Amiata).


Interpretare le diverse porzioni paesistiche che si determinano lungo tutto il crinale e le risultanti dei diversi ambiti. Verificare l’incidenza che il crinale di spartiacque determina sulla costruzione dei paesaggi con conseguente mantenimento e dove possibile implementazione di attività umane sempre seguendo dei principi di sostenibilità.

Collegamento con viabilità interna strade dogane e strade vicinali anche per altre attività quali ippovie e percorsi ciclabili.


idrogeologia e ruscellamento

struttura del bosco

corsi d'acqua primari Ombrone

corsi d'acqua primari Albegna

pratoni d'altura

pascoli ridotti a seminativi

vegetazione d'altura

villaggio minerario

villaggio aperto costituito da singoli nuclei

villaggio aperto lineare

ippovie

percorsi ciclabili


Descrizione del crinale

- Repetti Emanuele, Dizionario geografico fisico storico della Toscana, presso l'autore editore, 1841

- Zuccagni-Orlandini Attilio, Indicatore topografico della Toscana granducale, Giuseppe Polverino editore, 1856

La descrizione sia fisico-geologica sia geografica addirittura vi è una descrizione meteoclimatica del monte paragonato ad un Svizzera in mezzo alla penisola è contenuta all'interno del dizionario geografico fisico storico della Toscana di Emanuele Repetti (vedi File:Dizionario geografico storico della toscana - amiata.pdf). Analoga descrizione è stata fatta da Zuccagni-Orlandini (vedi File:Zuccagni-orlandini - amiata.pdf).

Il crinale nel piano strutturale

- comune di Grosseto, Piano strutturale

Nella tavola sistemi territoriali il crinale del Monte Amiata è indicato come una connessione interambientale dorsale (vedi File:Ps adottato - tavola 2a.pdf File:Ps adottato - tavola 2a.2.pdf File:Ps adottato - tavola 2a.3.pdf File:Ps adottato - tavola 2a.4.pdf).

Le attività economiche del crinale

- Detti Fabio, La valle d'Albegna - Formazione ed evoluzioni dei paesaggi storici, a cura del comune di Manciano e della amministrazione provinciale di Grosseto 1998

Nel libro Valle d'Albegna vengono descritte le caratteristiche delle colline scansanesi delle attività cheu800 vi venivano e vengono svolte agricoltura attività carbonifere e pastorizia (vedi File:Valle d'albegna - colline.pdf).

L'agricoltura e l'estrazione mineraria

- Pazzagli Carlo a cura di, Davide Lazzaretti e il Monte Amiata, Nuova guraldi, 1981

Nel testo Davide Lazzaretti e il Monte Amiata, Carlo Pazzagli descrive le condizioni dell'agricoltura amiatina nella seconda metà del 1800. Riferisce delle principali colture della pastorizia grande risorsa della zona e delle condizioni del lavoro contadino. Tutte queste caratteristiche possono essere riferite anche alla zona di Scansano per lo stesso intervallo temporale (vedi File:Davide lazzaretti e il monte amiata - saggio pazzagli.pdf). Sempre lo stesso testo questa volta nel saggio di Michele Lungonelli propone la descrizione delle miniere che si scavavano sul Monte Amiata. Vengono indicati i materiali estratti in tali miniere e le condizioni lavorative dei minatori (vedi File:Davide lazzaretti e il monte amiata - saggio lungonelli.pdf).

Analisi demografiche del Monte Amiata

- Pazzagli Carlo a cura di, Davide Lazzaretti e il Monte Amiata, Nuova guraldi, 1981

Danilo Barsanti e Leonardo Rombai sempre nel testo Davide Lazzaretti e il Monte Amiata descrivono invece le caratteristiche demografiche dei paesi amiatini senza considerare scansano. tuttavia molte di queste caratteristiche sono da considerarsi attendibili anche per i villaggi realizzati nella zona scansanese; per la loro formazione storico-demografica e di tipologia insediativa (vedi File:Davide lazzaretti e il monte amiata - saggio barsanti-rombai.pdf).

Il territorio di Scansano nel PTC

- provincia di Grosseto, Piano territoriale di coordinamento, aprile 2009

Il nuovo piano territoriale di coordinamento della provincia di Grosseto adottato nel aprile 2009 redige per la zona di Scansano 3 schede di sintesi descrittiva e progettuale le schede relative alle u.m.t. unità morfologiche territoriali r8u800u82e1u800 le colline di Scansano r8u800u82e2u800 crinali di Murci e Poggio ferro e r10u800u82e1u800 alta valle dell’Albegna (vedi File:Schede ptc.pdf).


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