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Strade Dogane
File:Strade dogane immagine 2u82ejpgu800 thumb 195px
La rete delle vie di transumanza presenta talvolta tratti non sempre riconoscibili perchè ormai troppo simili alla strade vicinali o perchè assorbita all'interno della maglia stradale carrabile più recente. Esiste il rischio concreto che si perda la memoria collettiva delle antiche strade dogane
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La rete delle strade dogane era utilizzata fin dal medioevo come rete viaria per la transumanza all'interno della Toscana. Infatti la Toscana era attraversata da queste vie fino a quando i pascoli pubblici non sono andati in disuso o convertiti in pascoli privati. Questi cambiamenti nella struttura organizzativa dei pascoli hanno determinato un lento ma inesorabile declino di tali strutture viare anche nella manutenzione derivante dall'abbandono. Questo declino è avvenuto attraverso due crisi della pastorizia transumante la prima dalla seconda metà del 1500 alla seconda metà del 1700 e la seconda la definitiva crisi e il conseguente abbandono della pratica della transumanza che si verifica nella prima metà del 1800 (vedi la transumanza in Toscana). In seguito a queste crisi la viabilità doganale perse riconoscibilità anche nel territorio scansanese tuttavia continuando a contribuire alla definizione delle tipologie insediative (vedi relazioni fra rete delle strade dogane) e continuando ad essere utilizzate (vedi le strade dogane nel comune di Scansano). Oggigiorno vi è tuttavia la tendenza a rintracciare queste strutture viarie (vedi piano strutturale comune di Scansano); questo è possibile grazie all'individuazione di alcune caratteristiche distintive di tali strade. Le strade dogane in Toscana erano le strade di comune utilizzo per il trasporto delle merci e gli unici segnali che le distinguevano dalle vie comuni e le caratterizzavano per la funzione legata al pascolo erano esclusivamente la maggiore dimensione che si andrà progressivamente riducendo con l'alienazione delle superfici a lato e per la presenza di alcune stazioni di controllo denominate calle che con l'alienazione divennero comuni casali legati ad unità poderali di nuova formazione. Un altro aspetto legato alla perdita di riconoscibilità è dovuto alla progressiva omologazione delle strade dogane con le altre strade costituenti la viabilità minore che durante oltre 2 secoli si è modificata ampliando la sezione di transito in relazione alle esigenze di mobilità soprattutto automobilistica. Tuttavia attraverso studi sulle cartografie storiche si possono individuare nuovamente queste antiche vie di comunicazione; comprese quelle che si trovano nell'attuale territorio comunale di Scansano (vedi le strade dogane nella Provincia di Grosseto). Per confronto si può anche considerare uno studio sulla viabilità storica per il comune di Grosseto (vedi le strade dogane nel comune di Grosseto). Sempre per confronto puà essere considerato un altro studio riguardante il paesaggio delle colline del Chianti (vedi le strade dogane nel Chianti). Per un confronto articolato con altre viabilità regionali (vedi la viabilità di dogana nel patrimonio di San Pietro) che invece unisce al ruolo funzionale anche alcuni elementi celebrativi di matrice religiosa. Per questo esempio si segnala uno studio effettuato sull'alto Lazio nel quale si tende a riconoscere gli antichi tratturi in base alle testimonianze storico artistiche che il fenomeno della transumanza ha generato in relazione ai percorsi più significativi. Altri casi possono essere quello pugliese (vedi la transumanza in Puglia) ed in Sardegna (vedi la transumanza in Sardegna). La proposta che può derivare da questa serie di studi è quella del recupero per un'utilizzazione di tipo ricreativo e turistico trecking ippovie etc. Per quanto riguarda i percorsi ancora recuperabili a questo scopo e con apposita segnaletica perquei tratti che sono stati assorbiti nella rete stradale di livello comunale e superiore (vedi proposte Pro Loco Montorgiali) . Creare una serie di percorsi che uniscano le varie emergenze del territorio. Dopo aver recuperato queste importanti antiche vie di comunicazione sarebbe utile inserire ognuno di questi beni paesaggistici all'interno di un gis/sit che ne riassuma le caratteristiche per una gestione migliore più semplice ed integrata con l'intera rete viaria.
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Riappropriazione del loro ruolo al fine di non perdere oltre che la loro riconoscibilità anche la loro fruibilità.
Possibile riutilizzo per altri finalità ippovie trecking ecc... di tali infrastrutture da documentare con opportuna segnaletica.
I percorsi dovranno unire le varie emergenze del territorio.
Individuazione di queste strade all'interno di un elenco che le possa rendere riconoscibili alla popolazione anche a fini di utilizzazione.
A fini gestionali sarebbe opportuno ricondurre ogni singola strada dogana all'interno di un gis/sit che ne sintetizzi le caratteristiche e le normi.
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villaggio aperto costituito da singoli nuclei
corsi d'acqua secondari Trasubbie
villaggio aperto costituito da singoli nuclei
corso d’acqua secondari Fiascone
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Documentazione a supporto
La transumanza in Toscana
- Barsanti Danilo, Allevamento e transumanza in Toscana, Edizioni Medicea Firenze 1987
La rete delle strade dogane era utilizzata fin dal medioevo come rete viaria per la transumanza all'interno della Toscana. Infatti la Toscana era attraversata da queste vie fino a quando i pascoli pubblici non sono andati in disuso o convertiti in pascoli privati (vedi File:Barsanti – pascoli.pdf). Questi cambiamenti nella struttura organizzativa dei pascoli hanno determinato un lento ma inesorabile declino di tali strutture viarie anche nella manutenzione derivante dall'abbandono. Questo declino è avvenuto attraverso due crisi della pastorizia transumante la prima dalla seconda metà del 1500 alla seconda metà del 1700 (vedi File:Barsanti - crisi 1.pdf) e la seconda, la definitiva crisi e il conseguente abbandono della pratica della transumanza che si verifica nella prima metà del 1800 (vedi File:Barsanti - crisi 2.pdf). Durante la prima crisi si può notare un progressivo indebolimento della rete viaria soprattutto in senso istituzionale in quanto la progressiva infeudazione e allivellazione di superfici di pascolo o di intere comunità a referenti del potere mediceo tende a sottrarre dalla fida (vedi [1]) la porzione spettante al pascolo.