Differenze tra le versioni di "Area FS smistamento merci"

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Successivamente, a seguito della richiesta di trasporto di cippato da Radicofani alla centrale a biomasse di Mortara, una zona di carico molto ridotta rispetto a quella descritta è stata realizzata dalla parte opposta dell’area ferroviaria, verso la centrale Enel, nel sito della vecchia carbonaia dove c’è anche la piattaforma girevole per girare le vecchie macchine a vapore. Dopo un periodo di abbandono (le macchine a vapore sono ormai utilizzate raramente solo per treni d’epoca) fu individuata quest’area da una ditta, dove vi faceva arrivare i camion con i container che venivano accatastati nel piazzale e poi caricati sui carri. Mediamente veniva spedito un treno a settimana, anche se la richiesta era per almeno il doppio. A causa di problemi di stabilità del sottosuolo, dato che il manto di asfalto del piazzale poggia su uno strato di terreno misto a carbone, l’area avrebbe avuto bisogno di alcuni interventi di consolidamento per permettere lo spostamento, con la macchina caricatrice, dei pesanti container, ma nessuno è intervenuto per promuovere  e consolidare questa attività che, dopo circa un anno dal suo inizio, a causa di questi ed altri inconvenienti tecnici, è andata a finire. Occorrerebbe verificare se, a seguito del progetto governativo denominato “Cura del Ferro” che promette di sposare la politica europea in fatto di trasporti, tendente a spostare il 30% delle merci dalla strada al treno sulle distanze superiori ai 300 km, la futura Mercitalia o qualche ditta privata operante nel nostro territorio, voglia investire per un'attività di questo genere.
 
Successivamente, a seguito della richiesta di trasporto di cippato da Radicofani alla centrale a biomasse di Mortara, una zona di carico molto ridotta rispetto a quella descritta è stata realizzata dalla parte opposta dell’area ferroviaria, verso la centrale Enel, nel sito della vecchia carbonaia dove c’è anche la piattaforma girevole per girare le vecchie macchine a vapore. Dopo un periodo di abbandono (le macchine a vapore sono ormai utilizzate raramente solo per treni d’epoca) fu individuata quest’area da una ditta, dove vi faceva arrivare i camion con i container che venivano accatastati nel piazzale e poi caricati sui carri. Mediamente veniva spedito un treno a settimana, anche se la richiesta era per almeno il doppio. A causa di problemi di stabilità del sottosuolo, dato che il manto di asfalto del piazzale poggia su uno strato di terreno misto a carbone, l’area avrebbe avuto bisogno di alcuni interventi di consolidamento per permettere lo spostamento, con la macchina caricatrice, dei pesanti container, ma nessuno è intervenuto per promuovere  e consolidare questa attività che, dopo circa un anno dal suo inizio, a causa di questi ed altri inconvenienti tecnici, è andata a finire. Occorrerebbe verificare se, a seguito del progetto governativo denominato “Cura del Ferro” che promette di sposare la politica europea in fatto di trasporti, tendente a spostare il 30% delle merci dalla strada al treno sulle distanze superiori ai 300 km, la futura Mercitalia o qualche ditta privata operante nel nostro territorio, voglia investire per un'attività di questo genere.
  
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Valutazione dei costi di bonifica, materiali FS sulla dismissione, analisi economica sul periodo di utilizzo, analisi di mercato sulle potenzialità di utilizzo.
 
Valutazione dei costi di bonifica, materiali FS sulla dismissione, analisi economica sul periodo di utilizzo, analisi di mercato sulle potenzialità di utilizzo.
  

Versione delle 14:22, 30 dic 2016

Descrizione del problema

Il piazzale di carico e scarico collettame, nonché pesatura carri, era ubicato nell’area prospiciente Via Mazzini chiamata “la piccola”, tra l’edificio delle Poste e i palazzi delle Ferrovie, dove attualmente c’è un parcheggio. In questa zona, dismessa dalle FS già da diversi anni, c’era e vi è tuttora, ma non più in uso, il capannone dove Floramiata depositava la merce che spediva via treno, il piano rialzato che permetteva l’accesso direttamente al livello dei carri per facilitarne il carico, alcuni binari dove una ditta locale di autotrasporto caricava e scaricava direttamente su camion i carri ferroviari e molto del trasporto era per la vetreria di Piegaro ed una cisterna della ditta Pergine per lo stoccaggio dell’anidride carbonica. Man mano Trenitalia Cargo ha abbandonato la movimentazione del così detto in gergo ferroviario “trasporto diffuso” ed ha dismesso tutti gli scali che se ne occupavano, compreso Chiusi, i binari furono tolti d’opera e il terreno ceduto al Comune che vi realizzò, appunto, il parcheggio.

Successivamente, a seguito della richiesta di trasporto di cippato da Radicofani alla centrale a biomasse di Mortara, una zona di carico molto ridotta rispetto a quella descritta è stata realizzata dalla parte opposta dell’area ferroviaria, verso la centrale Enel, nel sito della vecchia carbonaia dove c’è anche la piattaforma girevole per girare le vecchie macchine a vapore. Dopo un periodo di abbandono (le macchine a vapore sono ormai utilizzate raramente solo per treni d’epoca) fu individuata quest’area da una ditta, dove vi faceva arrivare i camion con i container che venivano accatastati nel piazzale e poi caricati sui carri. Mediamente veniva spedito un treno a settimana, anche se la richiesta era per almeno il doppio. A causa di problemi di stabilità del sottosuolo, dato che il manto di asfalto del piazzale poggia su uno strato di terreno misto a carbone, l’area avrebbe avuto bisogno di alcuni interventi di consolidamento per permettere lo spostamento, con la macchina caricatrice, dei pesanti container, ma nessuno è intervenuto per promuovere e consolidare questa attività che, dopo circa un anno dal suo inizio, a causa di questi ed altri inconvenienti tecnici, è andata a finire. Occorrerebbe verificare se, a seguito del progetto governativo denominato “Cura del Ferro” che promette di sposare la politica europea in fatto di trasporti, tendente a spostare il 30% delle merci dalla strada al treno sulle distanze superiori ai 300 km, la futura Mercitalia o qualche ditta privata operante nel nostro territorio, voglia investire per un'attività di questo genere.

Opzioni

1) Opzione zero. Situazione attuale.

2) Riqualificazione per smistamento merci.

3) Riqualificazione per altri usi.

Portatori di interesse FS, CARGO, Amministrazione comunale, Confindustria, CNA, aziende interessate, Patto Territoriale, gruppi politici locali.

Aree di decisione relazionate

Centro logistico intermodale

Approfondimenti

Valutazione dei costi di bonifica, materiali FS sulla dismissione, analisi economica sul periodo di utilizzo, analisi di mercato sulle potenzialità di utilizzo.

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