Differenze tra le versioni di "Collegamenti ferroviari: direttissima"
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Versione attuale delle 18:30, 28 dic 2019
Descrizione del problema
La linea direttissima Roma- Firenze ha funzionato come una linea che serviva un territorio molto vasto con interscambi con la lenta nelle stazioni di Orte, Orvieto, Chiusi, Arezzo, e Valdarno. Con l'introduzione dell'alta velocità Napoli- Milano la direttissima sta progressivamente escludendo le aree intermedie. Il progetto di un diverso voltaggio per la linea lenta e l'alta velocità escluderebbe l'intero materiale rotabile esistenti dalla direttissima. Inoltre non esistono treni pendolari ad alta velocità. Il ritorno alla linea lenta determinerebbe il ritorno a una situazione di qualche decennio fa quando i collegamenti per Roma e Firenze richiedevano tempi superiori alla due ore.
Sino ad ora la politica di FS è stato quello della progressiva eliminazione di corse sia di Intercity che regionali veloci.
Nel settembre 2016 sono iniziati i lavori di adeguamento di un marciapiede che potrebbe favorire la fermata di treni TAV. I lavori costati alcuni milioni di euro non hanno portato alcun beneficio di qualche rilievo. La situazione alla fine del 2019 è quella di una coppia di treni ad AV. Continua invece il depotenziamento dei regionali veloci ed intercity nella stazione di Chiusi.
Opzioni
1) Opzione zero. Non azione e accettazione dell'esclusione
2) Eliminazione di intercity e regionali veloci e costruzione di una stazione in linea tipo Mediapadana.
3) Eliminazione di intercity e regionali veloci e fermate di alcuni treni ad alta velocità ad Arezzo e Chiusi
4) Acquisto di alcuni teni pendolari con doppio voltaggio almeno per le tratte Orte- Sette Bagni e Figline- Rovezzano
Portatori di interesse
FS; Regione, Amministrazioni comunali delle stazioni escluse; Comitati pendolari
Aree di decisione relazionate
Approfondimenti
Valutazioni tecniche sul materiale rotabile; analisi di possibili orari; Statistiche sull'uso dell'alta velocità, regionali veloci.intercity,
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