Differenze tra le versioni di "Eliminazione cinghiali dalle aree urbane"

Da chiusiaperta.
(AD proposta da A. Baessato durante l'iniziativa del 7/4/2017)
 
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La sovrapopolazione di cinghiali sta determinando una presenza anche in prossimità delle aree urbane. Il Sindaco ha provveduto ad incoraggiare campagne di abbattimento regolarmente autorizzate.
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La sovrapopolazione di cinghiali sta determinando una presenza anche in prossimità delle aree urbane. Il Sindaco ha provveduto ad incoraggiare campagne di abbattimento regolarmente autorizzate. Quello dell'abbattimento non è, però, l'unica possibilità e sul tema esistono posizione diverse. La gestione dei ungulati selvaggi, in particolare del cinghiale (Sus Scrofa), è tema molto dibattuto e che tocca diversi ambiti della vita di una comunità. Indubbio che negli ultimi 70 anni la proliferazione di questi ungulati selvatici è andata fuori controllo. Le motivazioni per quanto avvenuto sono molteplici. In primo luogo l'attuale cinghiale selvatico non, è in molti casi, più riconducibile al cinghiale autoctono, ma risulta essere un ibrido tra il cinghiale nativo e esemplari ungheresi inizialmente, e successivamente ibridati con il suino domestico. Attualmente il contenimento del cinghiale passa principalmente per l'abbattimento selettivo da parte di gruppi di cacciatori opportunamente formati. Ma è questa l'unica soluzione o fa forse parte del problema? “Negli ultimi vent'anni grazie ad una forte spinta verso metodi di controllo non letali della fauna selvatica e significativi progressi della tecnologia, la ricerca sul controllo della fertilità ha compiuto passi da gigante”. L'uso di vaccini immuno-contraccettivi potrebbe essere un'alternativa plausibile alla selezione cruenta. Per meglio comprendere le varie sfaccettature rimandiamo la lettura di alcuni documenti sul tema. “Il controllo della fertilità nella fauna selvatica: una soluzione praticabile? Di Giovanna Massei, pubblicato su Gazzetta Ambiente del 2012  [[http://www.chiusiaperta.it/index.php?title=File:Giovanna_Massei_Il_controllo_della_fertilit%C3%A0_nella_fauna_selvatica(2).pdf]] e “Linee guida per la gestione del Cinghiale (Sus scrofa) nelle aree protette” [[http://www.chiusiaperta.it/index.php?title=File:Cinghiale_II_edizione_(2).pdf]] del ISPRA . IL problema è stato trattato anche in altre sedi ampliare la conoscenza e osservare il problema da tutte le angolazioni sono; http://www.greenreport.it/news/aree-protette-e-biodiversita/emergenza-cinghiali-in-toscana-la-caccia-intensiva-non-e-la-soluzione-e-il-problema/ e http://www.agi.it/cronaca/2017/03/20/news/i_cacciatori_sterilizzare_i_cinghiali_meglio_sparargli-1603268/
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3. Come due accompagna da una programmazione di ripopolamento delle specie autoctone
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3. Come due accompagnata da una programmazione di ripopolamento delle specie autoctone
  
 
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Amministrazione comunale, ATC, Unione dei comuni, ambientalisti.
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Amministrazione comunale, ATC, Unione dei comuni, ambientalisti, organizzazioni dei cacciatori
  
  

Versione attuale delle 10:07, 10 giu 2017

La sovrapopolazione di cinghiali sta determinando una presenza anche in prossimità delle aree urbane. Il Sindaco ha provveduto ad incoraggiare campagne di abbattimento regolarmente autorizzate. Quello dell'abbattimento non è, però, l'unica possibilità e sul tema esistono posizione diverse. La gestione dei ungulati selvaggi, in particolare del cinghiale (Sus Scrofa), è tema molto dibattuto e che tocca diversi ambiti della vita di una comunità. Indubbio che negli ultimi 70 anni la proliferazione di questi ungulati selvatici è andata fuori controllo. Le motivazioni per quanto avvenuto sono molteplici. In primo luogo l'attuale cinghiale selvatico non, è in molti casi, più riconducibile al cinghiale autoctono, ma risulta essere un ibrido tra il cinghiale nativo e esemplari ungheresi inizialmente, e successivamente ibridati con il suino domestico. Attualmente il contenimento del cinghiale passa principalmente per l'abbattimento selettivo da parte di gruppi di cacciatori opportunamente formati. Ma è questa l'unica soluzione o fa forse parte del problema? “Negli ultimi vent'anni grazie ad una forte spinta verso metodi di controllo non letali della fauna selvatica e significativi progressi della tecnologia, la ricerca sul controllo della fertilità ha compiuto passi da gigante”. L'uso di vaccini immuno-contraccettivi potrebbe essere un'alternativa plausibile alla selezione cruenta. Per meglio comprendere le varie sfaccettature rimandiamo la lettura di alcuni documenti sul tema. “Il controllo della fertilità nella fauna selvatica: una soluzione praticabile? Di Giovanna Massei, pubblicato su Gazzetta Ambiente del 2012 [[1]] e “Linee guida per la gestione del Cinghiale (Sus scrofa) nelle aree protette” [[2]] del ISPRA . IL problema è stato trattato anche in altre sedi ampliare la conoscenza e osservare il problema da tutte le angolazioni sono; http://www.greenreport.it/news/aree-protette-e-biodiversita/emergenza-cinghiali-in-toscana-la-caccia-intensiva-non-e-la-soluzione-e-il-problema/ e http://www.agi.it/cronaca/2017/03/20/news/i_cacciatori_sterilizzare_i_cinghiali_meglio_sparargli-1603268/


OPZIONI

1. Situazione attuale. Campagne di abbattimento

2. Cattura in gabbia e sterilizzazione

3. Come due accompagnata da una programmazione di ripopolamento delle specie autoctone

ATTORI

Amministrazione comunale, ATC, Unione dei comuni, ambientalisti, organizzazioni dei cacciatori


PROBLEMI RELAZIONATI

Danni colture, impoverimento della biodiversità.


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